lunedì 29 novembre 2010

E’ l’inizio.

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Ieri è stata sganciata la bomba di Wikileaks. Stanno arrivando nel web i 251.287 cablogrammi diplomatici inviati al dipartimento di Stato a Washington dalle ambasciate,dai consolati e dalle rappresentanza diplomatiche americane in tutto il mondo e oltre 8.000 direttive del ministero degli Esteri Usa alle sede diplomatiche. File che mettono in imbarazzo i grandi capi della Terra. Sono coinvolte 274 sedi diplomatiche. In totale i documenti sono 251.287 e comprendono 261.276.536 parole. Il periodo di tempo preso in considerazione va dal 28 Dicembre 1966 al 28 Febbraio 2010. Di questi documenti 15.652 sono classificati segreti, 101.748 come confidenziali mentre 133.887 non sono classificati. L’Iraq è lo Stato di cui si discute con più frequenza. Sono “solo” 3.012 i file inviate dalle sedi diplomatiche americane in Italia. Le sedi diplomatiche americane in Italia non sono tra quelle che hanno inviato più documenti. Al primo posto, c'è l'ambasciata Usa ad Ankara, con 7.918 telegrammi inviati. Al secondo posto, la sede statunitense a Baghdad, con 6.677 documenti e al terzo Tokio, con 5.697. L'Italia, secondo i dati forniti da El Pais, si piazzerebbe al sedicesimo posto di questa speciale classifica. In tutto ciò ci sono stati anche due piccoli “gialli”: il caso Spiegel e l’attacco DDos al sito di Wikileaks. Per ciò che riguarda il caso Spiegel non è chiaro come mai il giornalista freelance Symor Jenkins abbia potuto acquistare con un giorno d'anticipo il settimanale tedesco a Basilea (copertina in alto). Si tratterebbe, se fosse confermato, di un'uscita anticipata in Svizzera ricca di anticipazioni dei file del sito di Assange. Al momento non è ancora stato possibile appurare se si tratti di un falso, di un errore di distribuzione o di un'anticipazione voluta dallo Spiegel. Per ciò che riguarda invece l’attacco DDos sembra che sia stato causato da hacker cinesi. Ma cosa contengono questi documenti? Di tutto e di più.. Indiscrezioni e commenti sui rapporti tra i vari leader e sulle personalità dei leader stessi. Ecco qualche esempio:

 

BERLUSCONI, VANITOSO E INCAPACE. ''Incapace, vanitoso e inefficace come leader europeo moderno'', un leader ''fisicamente e politicamente debole'' le cui ''frequenti lunghe nottate e l'inclinazione ai party significano che non si riposa a sufficienza'': questo il giudizio dell'incaricata d'affari americana a Roma Elizabeth Dibble sul presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in un documento inviato a Washington. In un altro file che riguarda il premier italiano, secondo El Pais, si fa riferimento alle ''feste selvagge di Berlusconi''. E sui rapporti con Putin - secondo quanto scrivono diplomatici Usa nel 2009 - si parla di una relazione straordinariamente stretta, che include ''regali generosi, contratti energetici redditizi. Berlusconi sembra essere il portavoce di Putin in Europa''.

 

MEDVEDEV, ROBIN RISPETTO A BATMAN-PUTIN. Il presidente russo Dmitri Medvedev ''fa la parte di Robin rispetto al Batman di Putin'', nonostante sia di rango maggiore. E Vladimir Putin, oggi premier, viene definito ''alpha dog'', il maschio dominante, secondo una delle colorite espressioni contenute nei cablogrammi americani.

 

RUSSIA VIRTUALMENTE STATO DELLA MAFIA - La Russia ''e' virtualmente uno Stato della mafia''. Cosi' i diplomatici americani secondo i documenti di Wikileaks riportati dai siti di alcuni quotidiani Usa. La Russia e le sue agenzie usano i boss della mafia per effettuare le loro operazioni, la relazione e' cosi' stretta che il Paese e' divenuto ''virtualmente uno stato della mafia''.

 

GHEDDAFI, USA BOTOX ED E' IPOCONDRIACO. Fra le note filtrate dagli armadi riservati della diplomazia americana, fra ''le piu' delicate'' El Pais cita quelle sul leader libico Muammar Gheddafi. Nei suoi messaggi, l'ambasciatore americano a Tripoli racconta che ''Gheddafi, il dittatore piu' longevo del mondo usa il botox ed e' un vero ipocondriaco, che fa filmare tutti i suoi controlli medici per analizzarli dopo con i suoi dottori''. Inoltre, di rado esce senza la sua ''infermiera ucraina'', una ''voluttuosa bionda di 39 anni, con cui ha una relazione''. Secondo i documenti del New York Times, il leader libico sarebbe stato infastidito da come e' stato ricevuto a New York per l'assemblea generale dell'Onu lo scorso anno. Le 'stranezze' di Gheddafi, hanno anche portato la presidente argentina Cristina Fernandez de Kirchner a sollevare con Washington sospetti sul suo stato di salute mentale.

 

SARKOZY, IMPERATORE NUDO. Secondo El Pais, ''la diplomazia americana non mostra una grande stima neanche per il presidente francese Nicolas Sarkozy'' che viene definito ''un imperatore senza vestiti''.

 

MERKEL, RARAMENTE CREATIVA. A dimostrazione di quanto ''l'Europa non e' cosi' importante per gli Usa'' - svela uno dei documenti - anche la cancelliera tedesca Angela Merkel finisce nelle frasi al vetriolo dei diplomatici americani: ''Evita i rischi ed e' raramente creativa'', si legge in un documento.

 

CAMERON POCO APPREZZATO. Alcuni documenti indicano che l'attuale premier britannico, il conservatore David Cameron, non gode di grande considerazione alla Casa Bianca. Critiche anche ai reali: almeno un esponente, il principe Andrea, ha agito a volte ''in modo inopportuno''.

 

AHMADINEJAD E' HITLER. Nei documenti riservati il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad viene definito ''il nuovo Hitler''. Inoltre, clamoroso per la diplomazia e' il documento che svela come gli alleati arabi degli Stati Uniti, in particolare l'Arabia Saudita, spingevano la Casa Bianca per un attacco contro l'Iran per bloccarne il programma nucleare. E poi ancora, la politica di fermezza degli Usa sull'Iran e' stata 'spinta' da Israele.

 

KARZAI, IL PARANOICO. Il presidente afghano Hamid Karzai e' ''ispirato dalla paranoia'', secondo una delle definizioni dei diplomatici Usa. Inoltre, suo fratello e' da tenere sotto controllo perche' e' un trafficante: ''Con Ahmed Wali Karzai, il fratellastro del presidente afgano, dobbiamo avere a che fare in quanto numero uno del Provincial Council ma e' sottointeso che e' uno corrotto e un trafficante di stupefacenti''. Questa la descrizione di Ahmed Wali Karzai fornita dai diplomatici americani, riportata dal New York Times. ''Sembra non capire il livello di conoscenza che abbiamo delle sue attivita'. Dobbiamo monitoralo attentamente e in modo chiaro, inviandogli un messaggio chiaro''.

 

KIM JONG-IL E' FLACCIDO - Nei documenti resi pubblici da Wikileaks, il dittatore della Corea del Nord, Kim Jong-il, è "un vecchio tizio flaccido che ha sofferto di traumi fisici e psicologici in seguito al suo ictus". Lo riporta il Guardian online.

 

PRESIDENTE DELLO YEMEN SPREZZANTE - Nello Yemen, base di al Qaida nella penisola arabica, il presidente Ali Abdullah Saleh "é stato sprezzante, annoiato e impaziente" nell'incontro con John Brennan, il vice-consigliere per la sicurezza nazionale.

 

MUGABE UN VECCHIO PAZZO - Robert Mugabe, presidente dello Zimbabwe, è definito "il vecchio pazzo" da Maite Nkoana-Mashabane, ministro sudafricano per la cooperazione internazionale.

 

NETHANYAUH ELEGANTE MA NON MANTIENE LE PROMESSE - Il premier israeliano Benjamin Netanyahu è "elegante e affascinante" ma non mantiene mai le sue promesse, secondo un dispaccio dal Cairo che che riporta l'incontro con il presidente egiziano Mubarak.

 

Per ora vi basta? Mano mano stanno per essere pubblicati tutti i documenti..ci vorrà del tempo,forse mesi. Le reazioni arrivano da ogni parte del Mondo: c’è chi considera il gruppo di Wikileaks dei “sconsiderati”,chi terroristi. L’Italia si fa riconoscere anche in questo caso. Berlusconi si fa una risata sui documenti che riguardano l’Italia..”Poteva andarci peggio..”,questo è in poche parole il suo pensiero..Continuiamo a far ridere il Mondo. 

giovedì 25 novembre 2010

Un atto di “Fede”..

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Martedì sera è successa una cosa che molti italiani sognavano di fare da moltissimo tempo. Non sono per la violenza ma è inutile negarlo: Fede è sulle scatole praticamente a tutti e a tutti e passato per mente almeno una volta di prenderlo a schiaffi per tutta una serie di motivi. Martedì è successo. Emilio Fede è stato aggredito, menato. E non è stata una persona qualunque. Ad aggredirlo infatti è stato l’imprenditore Gian Germano Giuliani. «Sono stato aggredito nel ristorante "La Risacca 6" di Milano ma non so assolutamente il perchè. Ho ricevuto due pugni in testa e in faccia»,questo è ciò che dichiara il direttore del TG4,che dopo i colpi ricevuti è andato in ospedale denunciando l’imprenditore per “lesioni gravissime e minaccia di morte”. Possibile che non ci sia un vero motivo per questa aggressione? Diversa è la versione di uno dei soci del ristorante: «Il direttore era a cena con alcuni ospiti in una tavolata. Uno dei suoi ospiti era in piedi vicino ad un altro tavolo e stava chiacchierando con un imprenditore che, tra l'altro, conosce bene e da anni Fede. Quando anche il direttore del Tg4 si è avvicinato a quel tavolo, hanno iniziato ad alzare la voce e l'imprenditore si è alzato ed ha allungato un cazzotto a Fede. Subito la scorta di Fede ed altri ospiti del ristorante hanno diviso i due e la situazione è tornata tranquilla». Mi viene da pormi delle domande: ma possibile che tutte le persone che hanno a che fare con Berlusconi sono vittime di aggressioni (Fede,Capezzone) o di “attentati” (Belpietro)? Perchè Fede ha la scorta? E quali sono questi piccoli screzi (che tanto piccoli non credo che siano se portano a ciò) ? ..Forse non lo sapremo mai..Una cosa è sicura: Il titolare dell’azienda che produce il famoso digestivo non digerisce Fede,come la quasi maggioranza degli italiani tra l’altro. Siamo vicini all’eroe Fede che ieri sera nonostante l’occhio livido con un pò più di trucco del solito ha condotto eroicamente il TG più truccato del mondo.

lunedì 22 novembre 2010

Quell'Uranio nelle sigarette..

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La cattura di due armeni che tentavano di introdurre un campione di uranio arricchito in Georgia suggerisce l'esistenza di un mercato nero più ampio. Nell'ex Urss diverse strutture contenenti il combustibile nucleare sono tuttora sprovviste di protezione. E l'incubo di un'atomica in mano al terrorismo torna ad inquietare l'Occidente

1. Nell’immaginario hollywoodiano, i trafficanti di armi atomiche sono uomini duri,prestanti, a sangue freddo, spesso ex militari,pronti a tutto e soprattutto ad uccidere. Nella realtà,possono essere uomini vecchi,malandati, caduti in disgrazia e incapaci di fare del male ad una mosca. Come lo erano due signori armeni, su un treno verso Tbilisi, arrestati in marzo perchè in un pacchetto di sifaretto nascondevano 18 grammi di uranio arricchito. I film d'azione si somigliano un po' tutti. Alla fine il cattivo muore, il traffico di armi è sventato, l'ordine e la sicurezza sono ristabiliti. Nella realtà i due signori armeni sono solo la punta dell'iceberg di un traffico molto più esteso e dalle conseguenze potenzialmente incalcolabili.
Ma il mondo lo ha appreso solo adesso.

I film d'azione si somigliano un po' tutti. Alla fine il cattivo muore, il traffico di armi è sventato, l'ordine e la sicurezza sono ristabiliti. Nella realtà i due signori armeni sono solo la punta dell'iceberg di un traffico molto più esteso e dalle conseguenze potenzialmente incalcolabili.
Ma il mondo lo ha appreso solo adesso.

2. Dall'11 settembre 2001, giorno in cui l'Occidente si svegliò con la ferale notizia che il terrorismo internazionale era in grado di colpirlo a domicilio, la paura più grande nelle nostre latitudini, e in particolare alla Casa Bianca, è che un gruppo di terroristi entri in possesso di armi atomiche. Una prospettiva scioccante. E secondo il Guardian tutt'altro che remota.
A metà aprile, proprio in concomitanza con il vertice di Washington sul nucleare, voluto da Obama, le forze di sicurezza georgiane annunciano di aver sventato un piano di contrabbando di uranio arricchito, idoneo per armare una testata nucleare. Nel summit il presidente georgiano, Mikheil Saakashvili, informa gli altri capi di Stato della vicenda, ma nessun dettaglio in merito al caso trapela all'esterno, ufficialmente per tutelare la riservatezza dell'attività dell'unità operativa di contro-proliferazione di Tbilisi.
Per mesi la vicenda resta ignorata. Poi il 7 novembre un articolo del Guardian, riferendo di un processo in corso in Georgia, fino ad ora segreto, rivela l'incubo: l'11 marzo un uomo d'affari e un fisico nucleare, entrambi armeni, avevano cercato di introdurre una quantità di uranio arricchito in Georgia. I due individui, Sumbat Tonon, 63 anni, ex industriale del latte caduto in disgrazia, e Hrant Ohanyan, 59 anni, scienziato presso l'Istituto di Fisica Yerevan, avevano nascosto 18 grammi di uranio (arricchito all'89,4%, come è stato accertato) in un pacchetto di sigarette, su un treno diretto da Yerevan a Tbilisi. Il materiale era rivestito in una scatola di piombo per eludere i sensori di radiazione ai controlli di frontiera. Arrivati a destinazione, avrebbero incontrato un uomo, probabilmente per conto di molte persone, disposto a pagare fino a 50.000 dollari per grammo. Se la vendita fosse andata a buon fine, i due armeni sarebbero tornati dal loro fornitore, al quale girare l'ordinazione da parte del cliente per un un quantitativo più cospicuo.

Il Guardian riporta che Ohanyan aveva organizzato un incontro con i potenziali acquirenti in un albergo di Tblisi per l'11 marzo. Avrebbe mostrato il campione di 18 grammi al compratore, un rappresentante di un gruppo islamico, con il quale avevano stabilito un contatto, come anticipo di una partita più grande.
Ma il compratore era in realtà un ufficiale di polizia sotto copertura.
Secondo la testimonianza dei due uomini, il fornitore sarebbe un certo Garik Dadayan. Ohanyan lo avrebbe conosciuto nel 2002, quando lui si presentò nel suo appartamento con un pacchetto di polvere di colore grigio-verde in tasca. Che Ohanyan, scienziato dell'Istituto di Fisica di Yerevan, avrebbe confermato essere uranio, ma senza poter stabilire il suo livello di arricchimento, né tanto meno il suo prezzo di mercato. Da quel giorno Dadayan scomparve. Ohanyan non ne avrebbe più avuto notizia fino al 2003, quando sarebbe stato catturato al confine della Georgia con 200 grammi di uranio altamente arricchito.
Dadayan sapeva dove trovare l'uranio arricchito. Si vantava di avere ancora “amici” negli Urali e in Siberia in grado di soddisfare questa particolare richiesta.

3. Quello avvenuto in marzo è il terzo sequestro di uranio arricchito in Georgia negli ultimi sette anni; il ventunesimo in tutto il Caucaso dalla dissoluzione dell'Urss. A dimostrazione di quanto il mercato nero di materiale fissile sia attivo nella regione.
Nonostante i miliardi di dollari spesi in tutto il mondo per la sicurezza dei siti nucleari, centinaia di strutture risultano ancora non protette. Specialmente nell'ex Urss. Durante l'era sovietica, il Cremlino aveva accumulato una notevole riserva di uranio sia per scopi civili che militari. Con il crollo dell'Unione nel 1991, gli arsenali nucleari, sparsi su un territorio che si estende per oltre 8mila chilometri su 11 fusi orari, sono finiti nel mirino del terrorismo internazionale, sebbene si ritenga che non ci siano mai stati contatti tra la mafia russa e Al-Qa'ida o altre organizzazioni eversive. Nonostante negli anni Novanta si rincorressero numerose voci su presunti furti di uranio arricchito, non esistono prove che ci sia stato davvero un contrabbando di materiale fissile. Ma non esistono neppure dati precisi sull'uranio detenuto nei magazzini russi, né sulle quantità sottratte nel corso degli anni.

Mentre le cifre riguardanti i materiali fissili sono coperte dal segreto di Stato, gli esperti internazionali dell'istituto Sipri di Stoccolma hanno stimato che le riserve di plutonio in Russia ammontino in almeno 150 tonnellate, e quelle di uranio arricchito in 1.500 tonnellate. Sufficienti per produrre 85.500 testate nucleari. Ma sulle stime non si può essere certi. "Non c'è mai stato un buon inventario fisico. Le norme contabili in Unione Sovietica non sono state progettate tenendo conto di una minaccia interna", ha dichiarato Elena Sokova, del Monterey Institute of International Studies. "Nessuno registrato che questo materiale è mancato e ancora non sappiamo se altri materiali sono scomparsi". Secondo i dati del ministero degli Interni russo, nel periodo 1993-2005 sono stati registrati circa 300 casi tra furti e circolazione illegale di sostanze radioattive. È impossibile però stabilire quanto uranio sia stato sottratto.

Per ora si sa che in tutti e tre i casi di sequestri avvenuti in Georgia ci sono alcune prove che collegano l'uranio rubato all'impianto nucleare di Novosibirsk, in Siberia. Si sa, ad esempio, che Garik Dadayan, prima del suo arresto nel 2003 era stato a Novosibirsk. Anche il contrabbandiere nel secondo episodio, Oleg Khintsagov, aveva inizialmente confessato di aver acquistato l'uranio che trasportava da conoscenti di lavoro a Novosibirsk, ma più tardi avrebbe ritrattato.
"Molto probabilmente, i materiali sono stati rubati nei primi anni Novanta, quando una grande quantità di materiale scomparve. Deve essere nascosto da qualche parte e di tanto in tanto, qualcuno cerca possibili nuovi acquirenti," ha affermato Archil Pavlenishvili, capo della Squadra Investigativa di materiali radioattivi georgiana. "C'è una voce secondo cui il principale mercato nero per i materiali radioattivi è in Turchia. Che sia o non sia vero è un'altra questione, perché non ho mai sentito parlare di un tentativo riuscito di vendere questa roba in Turchia", ha aggiunto. Ma si sa che in febbraio Tonon si era recato a Batumi, la seconda principale città della Georgia e non troppo distante dal confine turco. Ma chi potrebbe essere interessato ad acquistare dell'uranio arricchito? "Gli armeni erano alla ricerca di acquirenti islamici. C'è la convinzione che i musulmani, soprattutto arabi, siano pronti ad acquistare questo tipo di materiali,” conclude Pavlenishvili.

4. L'uranio viene estratto nelle miniere allo stato grezzo. In natura esiste in due forme: l'isotopo 238 e l'isotopo 235. il primo è più abbondante, mentre il secondo è molto raro. Precisamente, l'uranio naturale è formato per il 99,3% dal 238 e per il restante 0,7% dal 235. Ma solo quest'ultimo può essere utilizzato nelle centrali nucleari. Il processo di arricchimento dell'uranio consiste nel miscelare entrambi gli isotopi per ottenere una maggiore quantità di materiale utilizzabile per i reattori a fissione. Quando un nucleo di uranio 235 viene colpito da un neutrone ha il 90% di probabilità di dividersi in due, liberando un’energia 200 milioni di volte superiore a quella di una tipica reazione chimica, proprietà che lo rende adatto ad essere impiegato nei reattori a fissione per la produzione di energia. Il processo di arricchimento permette di generare uranio con una percentuale maggiore di 235, in modo da agevolare il processo di fissione. Per questo è chiamato così: arricchisce l'uranio naturale del suo isotopo 235 ben oltre quel risibile 0,7% imposto dalle leggi di natura.
Per usi civili, ossia per produrre energia elettrica, è sufficiente l'uranio arricchito al 2-3 %, mentre per costruire una bomba atomica serve uranio 235 arricchito oltre l’80%, e di solito si cerca di arrivare al 90%. L'uranio che i due armeni nascondevano in un innocente pacchetto di sigarette, si è stabilito in un laboratorio degli Usa, era arricchito all'89,4%.

Il processo di arricchimento è la prima delle due fasi necessarie alla fabbricazione di un ordigno nucleare, ed è la più complicata poiché necessita di impianti sofisticati e molto costosi. In pratica è l'autentico sbarramento alla proliferazione nucleare. Progettare reattori adeguati a tale scopo richiede molti anni e molte risorse. L'altra fase è quella di assemblaggio, e a differenza della prima è molto più agevole. Così agevole che anche un semplice laureato in fisica potrebbe riuscirci. Bastano 50 chili di uranio altamente arricchito ed il gioco è fatto. E l'arresto dei due armeni in marzo è un preoccupante segnale d'allarme sulla facilità di reperimento del materiale, una volta individuati i canali più idonei al transito.
Insomma, per costruire una bomba atomica non servono maestosi reattori dalle ciminiere fumanti e decine di scienziati rintanati in laboratori segreti: basta un po' d'uranio.

5. Se da un lato possiamo trarre qualche conforto dal sapere che l'uranio arricchito e il plutonio sono materiali difficili da reperire, dall'altro è inquietante sapere che sono gli unici ingredienti indispensabili per fabbricare un ordigno nucleare. Il know-how richiesto è abbastanza diffuso, e le strumentazioni necessarie sono ridotte all'essenziale. Su Youtube e altri siti di uploading video sono addirittura reperibili filmati che spiegano passo passo come realizzarli. Ed è non meno inquietante constatare che, sebbene l'uranio arricchito è impossibile da riprodurre se non in laboratorio, si può sempre sottrarre da un laboratorio poco sorvegliato.
Due uomini vecchi e malandati, su un treno verso Tblisi, all'apparenza non farebbero paura a nessuno. Ma il giro di contrabbando, in cui avevano ingenuamente cercato di introdursi, potrebbe essere un iceberg di cui abbiamo intravisto solo la punta.

 

Avv. Luca Troiano

mercoledì 17 novembre 2010

Inception..come sarebbe in Italia

 

Guardatelo tutti..

La morte Made in Italy

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L’Italia è un Paese in cui non è prevista la pena di morte. Mettiamo da parte se sia una cosa giusta o meno,in un Paese civile e democratico (se ancora lo siamo) ci può anche stasera anche se certi episodi fanno urlare a squarcia gola questa pena. L’Italia è contro, e questo è un dato di fatto. L’Italia fornisce il farmaco agli USA necessario per indurre la morte ai detenuti è una novità. Siamo contro ma partecipiamo attivamente. Il farmaco in questione è il Pentotal. Il Pentotal è prodotto dalla Hospira Spa,azienda con base vicino Milano. L’azienda da gennaio deve esportare  la sostanza negli USA,rimasti a corto e non possono più giustiziare nessuno con questo metodo, usato in 35 Stati su cinquanta, finché non riceveranno nuove dosi. La notizia è stata diffusa dall’organizzazione umanitaria britannica “Reprieve”.. La morte Made in Italy.

martedì 16 novembre 2010

“Vieni via con me” ..noi veniamo..

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Da brividi. Questa è la descrizione giusta per la puntata di ieri sera. Altre parole sono superflue. Ed inizia ad essere ancora di più un programma scomodo. E a noi piacere essere scomodi. Saviano con il suo monologo racconta il mito fondativo delle mafie,lo mette in scena con il supporto di Antonio Albanese,racconta l’invasione della n’drangheta al Nord per generare reazioni politiche. Ed eccole che arrivano. Maroni subito ha chiesto il diritto di replica (o di conferma? farebbe prima). Notizie scomode che buttate un prima serata fanno saltare sulla sedia per chi non prova a vedere al di là della Tv per informarsi. Bersani e Fini non mi sono piaciuti. Li ho trovati fuori luogo. C’hanno pensato Paolo Rossi, con il suo monologo difficile e duro che non credo che sia arrivato a tutti, e Silvio Orlando.E’ il momento dei brividi. Due nomi bastano e avanzano: Beppino Englaro e Mina Welby (la vedova di Piergiorgio Welby). Non aggiungo altro. Tocca vederla questa puntata..ha bisogno di essere ascoltata in silenzio..Siamo sempre di più..

 

Trovate la puntata qui:

http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv.html#ch=3&day=2010-11-15&v=38569&vd=2010-11-15&vc=3

lunedì 15 novembre 2010

Il Tg5 attacca la Rai per gli attacchi a Berlusconi

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Non amo i Tg e questa è cosa risaputa. Non li amo per molti motivi e poi quando sento certe notizie fanno solamente ridere. Chi ha avuto la fortuna (o la sfortuna) di vedere il Tg5 delle 20 di qualche giorno fa, sarà rimasto senza parole alla visione del lungo servizio dedicato al Tg1 della Rai. Un vero proprio attacco ad un Tg1 che ultimamente già di per se fa ridere. Se la sono presi in particolare con RaiTre,giudicata del Tg5 una “rete monotematica” per i continui attacchi al premier,parlando male anche di “Vieni via con me” di Fazio e Saviano. Una bella caduta di stile da parte del Tg5,ma purtroppo non possiamo aspettarci altro da un Tg di proprietà di Berlusconi. E chissà se lo stesso servizio fosse stato mandato in onda da Enrico Mentana se qualcuno si sarebbe permesso di sollevare critiche..chissà..Siamo stufi di questi servizi “personali”.

 

E il caro Silvio se ne esce con una delle sue:

 

<<E’ una cosa indegna avere una tv pubblica di questo tipo. La maggioranza degli italiani è con noi e non si lascia turlupinare dai programmi tv offensivi che paghiamo tutti noi.>>

 

La Rai non sarà un granché,sono poche le cose che si salvano,ma quelle poche ci sono o per meglio dire provano ad esserci. Meglio un Tv pubblica così che è una Tv privata come l’abbiamo. Anche se ormai il Tg1 assomiglia sempre di più al Tg4 e anche se ormai di Tv pubblica ha ben poco..

mercoledì 10 novembre 2010

Chi stacca la spina al governo?

 

Maurizio Crozza ironizza sul ruolo di mediatore di Umberto Bossi e spara a zero sullo scenario politico italiano attuale.. Come non dargli ragione..

Tecniche di manipolazione mentale

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Cercare di spiegare cosa sono e come vengono praticate le cosiddette “tecniche di manipolazione mentale”, in una società quasi completamente controllata e manipolata come la nostra, non è compito facile. Per fortuna il libro scritto dall’avvocato e psicologo Marco Della Luna assieme al neuropsichiatra Paolo Cioni ci viene in aiuto.
Affermare che la nostra società - com’è strutturata - è una vera e propria gabbia mentale, fa subito aizzare i paladini e i difensori dei diritti civili, che sbandierando ai quattro venti termini come “libertà” e “democrazia”, cercano immediatamente di tranquillizzarci tutti, soprattutto le loro coscienze. Forse non capiscono. Forse fanno finta di non capire, che parole bellissime come “libertà” e “democrazia” primo non significano granché e secondo vengono sfruttate e amplificate proprio dall’establishment economico-finanziaria (cioè i veri e propri Burattinai), proprio per dare a noi l’illusione di non essere in gabbia.

Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo
Johann Wolfgang von Goethe.

Dire alle persone che esse sono prigioniere di un sistema è pericoloso e controproducente perché può scatenare rivolte e ribellioni, mentre convincere gli stessi prigionieri di essere liberi e in democrazia, elimina ogni forma avversa e ogni tentativo di evasione.
Il titolo di un libro del gesuita Anthony De Mello, a tal proposito è interessante, perché se un’aquila, che potrebbe tranquillamente volare libera nei cieli, cresce con la convinzione di essere un pollo, rimarrà per sempre dentro il pollaio. Avrebbe la possibilità di volarsene via, di spiccare il volo, ma tale potenzialità (castrata dalla società intorno) rimarrà latente per il resto della vita o almeno fino al “risveglio”
Lo aveva perfettamente compreso Edward Bernays, tecnico della propaganda, che nel suo saggio Propaganda del 1929, spiega come sia stato proprio l’avvento delle forme di governo democratico e delle cosiddette libertà individuali, assieme all’industrializzazione, a produrre la necessità oggettiva (da parte della politica e dell’economia) di governare, cioè manipolare dall’alto il pensiero e il comportamento delle masse, sia come elettori che come consumatori.
Questo è il motivo per cui oggi la manipolazione mentale è divenuta una tecnologia e una scienza, nella quale si investono molti più denari che in tutti gli altri campi della psicologia. Non solo, la manipolazione è essenziale e strutturale nella vita quotidiana del mondo in cui viviamo, e se non ci credete leggete fino alla fine.
In un siffatto scenario, dove libertà e consapevolezza sono sempre più minacciate, è indispensabile conoscere gli strumenti che le attaccano. Solo conoscendo possiamo difenderci.
 
L’importanza dell’informazione
L’importanza dell’informazione è fuori da ogni discussione. Informare, lo dice il nome stesso che deriva da “in-formare”, cioè dare forma. Ma dare forma a cosa, se non alle coscienze? Non a caso, tutte le grandi dittature hanno iniziato sempre con il controllo dei mezzi di comunicazione (mass-media), proprio per plasmare le menti e coscienze delle persone.
Oggi la maggior parte della comunicazione mira non ad informare oggettivamente, ma a influire nella psiche, sui gusti, sulle decisioni delle persone, dei consumatori, dei risparmiatori, degli elettori, ecc.
La totalità delle persone, educata dalla tivù alla passività e pigrizia mentale sin dall’infanzia, non sviluppa la capacità di mantenere l’attenzione autonomamente, se non è emotivamente coinvolta. I manipolatori questo lo sanno bene e per veicolare le loro informazioni (commerciali, politiche, economiche, ecc.), mantengono viva l’attenzione della gente, agendo direttamente nell’emotività. Questo si chiama intrattenimento.
Il paradosso è che sono le persone stesse che esigono di essere intrattenute e non informate, e ovviamente il Sistema le accontenta: informa (a modo loro) attraverso l’intrattenimento.
L’importanza dei mezzi di comunicazione, come detto prima, è enorme. Ai fini della governabilità, soprattutto nelle società basate sul consenso, è indispensabile limitare, ma anche controllare e orientare l’informazione, la costruzione della rappresentazione illusoria del mondo e da cui dipende la produzione e gestione del consenso.
L’informazione proprio per questi motivi, è controllata in modo strettissimo: pochissime agenzia di stampa, di proprietà rigorosamente privata e bancaria, forniscono le informazioni alla quasi totalità dei media (giornali, telegiornali, radio e internet).
 
Rilassamento e distrazione per meglio controllare
Il rilassamento è la più semplice tra le condizioni mentali che aumentano la suggestionabilità. Tale stato si può indurre facendo in modo che le persone si stanchino fisicamente e mentalmente, oppure tediandole con compiti e discorsi ripetitivi o distraendole con stimoli erotici e/o sessuali (donne bellissime seminude che presentano un programma o vendono un prodotto, ecc.). Anche la musica ha la sua importanza, perché può essere molto dolce per cullare o al contrario usare frastuoni per stordire letteralmente le persone.
Se ad un pubblico rilassato (davanti alla tivù) si somministra una storia con determinati contenuti (la classica storia che si vede nei programmi d’intrattenimento), si ottiene l’induzione di una trance, nelle quale è facile poi operare suggestioni e impianti mentali.
La distrazione è indubbiamente la strategia principe messa in atto dai mezzi di comunicazione di massa.
Tecnicamente il distrarre l’attenzione cosciente (quindi l’azione dell’emisfero cerebrale dominante) di una persona assorbendola in qualche attività o distraendola con notizie e informazioni assolutamente inutili, lascia il subconscio (o l’emisfero non dominante) sguarnito del suo presidio critico, rendendo possibile l’instillazione di suggestioni, immagini, storie, ecc.
Tutto quello che viene veicolato media (tivù, giornali, telegiornali e radio) in virtù del controllo capillare che esiste, è totale distrazione di massa.
Le telecamere e le luci dei riflettori vengono indirizzate su problematiche del tutto inutili per noi (la casa del partito di governo, i rom, gli stupri, delinquenza, l’assassinio in famiglia, ecc.), ma estremamente funzionali per il Sistema, che in questa maniera non fornisce le Vere informazioni e notizie. Riempiono, per così dire, il palinsesto mediatico, per riempire il nostro cervello con spazzatura, idiozie, gossip, e altre stupidità amene. Una volta raggiunto il limite non c’è più spazio per le cose importanti.
 
Obbedienza al Sistema
Ogni establishment che si rispetti, ha il suo arsenale di mezzi di dominazione, il cui fine ultimo è quello di produrre compliance, cioè obbedienza, conformazione da parte delle persone. Dominare gli altri significa ottenere la loro compliance, più o meno volontaria. Naturalmente è meglio se volontaria, cioè ottenuta con la manipolazione (illusione, persuasione, intidimidazione o condizionamento), anziché imposta con la forza (dittature, colpi di stato).
 
La scuola
La scuola è il mezzo primario per la manipolazione culturale e mentale. Impadronirsi dei bambini per formarli e condizionarli è nell’agenda di ogni Stato, totalitario o liberale e democratico che sia. Abituare i bambini, attraverso l’esecuzione ripetuta per anni degli ordini degli insegnanti, a seguire gli ordini delle autorità; abituarli alla sistematica gratificazione, all’assenza di regole e di confronti con la realtà, sforna creature incapaci di auto-disciplina, completamente dipendenti e incapaci di organizzarsi. Bambini siffatti, saranno adulti corrotti e dipendenti dall’esterno, quindi più facilmente manipolabili.
Nelle scuole, da una parte l’insegnamento delle materie fondamentali è concepito in modo di prevenire proprio il formarsi di una visione d’insieme (storia e scienza sono due banali esempi), dall’altro si cerca che le nuove generazioni non dubitino mai che il sistema di potere sia democratico e legittimo.
A tal proposito, il linguista statunitense Noam Chomsky scrive: “siccome nelle scuole non insegnano la verità circa il mondo, le scuole devono ricorrere a inculcare negli studenti propaganda circa la democrazia. Se fossero realmente democratiche, non vi sarebbe bisogno di bombardarli con banalità circa la democrazia
La conformazione e indottrinamento del popolo statunitense è l’esempio perfetto. Il giorno a stelle e strisce inizia con l’alzabandiera, prosegue con il canto dell’inno nazionale, le preghiere collettive e le esaltazioni patriottiche. Tutta questa “democrazia” e “libertà” del popolo fanno degli USA, non a caso, il paese più guerrafondaio del pianeta!
Viene da sé che nelle scuola non possono insegnare la verità, perché la Verità renderebbe gli uomini liberi!
Non stupisce quindi trovare scritto negli attuali sussidiari scolastici, commenti sulle straordinarie proprietà degli alimenti transgenici (OGM), e come risolveranno per esempio la fame nel mondo. Questa è la più becera e deleteria propaganda di Regime: facendo crescere i bambini di oggi con simili falsità (facilmente dimostrabili), sarà molto più facile da adulti condizionarli, e questo è solo un banale esempio.
Mentre la nostra società deve comporsi non di uomini liberi, ma di una massa di lavoratori-consumatori-elettori alla base, e un piccolissimo gruppo o strato superiore, di dirigenti, figli di imprenditori, politici e banchieri. Solo questi ultimi vengono portati ad un livello di conoscenza privilegiato che consentirà loro di continuare a dirigere la società e mantenere il potere stabilito.

martedì 9 novembre 2010

Vieni via con me..

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C’era attesa e quell’attesa è stata ripagata. Il programma è stato fatto. Ieri si è scritta una pagina della Tv italiana e non esagero a dire che si è scritta anche un pagina di storia del nostro Paese. Forse piano piano ci stiamo risvegliando e gli 8 milioni di italiani che ieri hanno seguito “Vieni via con me” ne sono la dimostrazione. Chissà Masi quanto starà rosicando.

 

Si comincia con degli elenchi. Un elenco di definizioni degli italiani. Un elenco di lavori fatti da una neolaureata, un elenco di motivo per costruire la moschea di Torino, un elenco di prostitute (quando ancora si chiamavano così e no escort) che esercitavano prima che Pompei crollasse e prima che continuasse a crollare come in questi giorni.

 

 

Arriva Saviano con il suo primo monologo, qualcuno l’ha criticato, io l’ho trovato interessante. Si dedica a parlare della delegittimazione di chi critica e della macchina del fango in cui si è sottoposti se si prova a muovere critiche a chi ci governa. Si passa a parlare di Giovanni Falcone. E’ sempre un piacere sentirne parlare in prima serata a dispetto dei Grandi Fratelli e roba varia.

 

 

Al rientro dalla pubblicità Nichi Vendola legge un elenco che racchiudo in gran parte tutti i termini utilizzati in Italia per indicare gli omosessuali.

 

 

Saviano per sdrammatizzare un pò fa l’elenco di tutti i comportamenti che sono considerati effemminati, da omosessuali, nell’entroterra casertano.

 

 

Sono le 22.00 e arriva il più grande piacere che Masi poteva farci. Arriva Roberto Benigni, e arriva senza contratto. Un fiume in piena senza argini. Libero di poter dire tutto ciò che vuole,senza vincoli. Scelta che in RAI chissà quante volte hanno rimpianto,un contratto lo potevano fare. E per fortuna non l’hanno fatto. E’ stato geniale ieri Benigni. E la canzoncina con l’elenco di Berlusconi è stato l’apice del monologo.

 

 

Arriva Abbado e si inizia a parlare di tagli alla cultura,per mostrare la Pompei che crolla..

 

Finanziamenti pubblici ad alcuni istituti di cultura europei nel 2010
British Council (Gran Bretana): 220 milioni di euro;

  • Goethe Institut (Germania): 218 milioni di euro;
  • Instituto Cervantes (Spagna): 90 milioni di euro;
  • Instituto Camoes (Portogallo): 13 milioni di euro;
  • Alliance Française (Francia): 10,6 milioni di euro;
  • Società Dante Alighieri (Italia): 1,2 milioni euro.

…che l’anno prossimo diventeranno probabilmente 600 mila euro.

 

Dichiarazioni dei ministri della cultura europei in merito ai tagli alla cultura

  • Bernd Neumann, Germania: “è proprio in tempi di crisi che si deve lottare per non fare tagli alla cultura perché è il valore e il fondamento che dobbiamo mantenere”
  • Frédéric Mitterrand, Francia: “…La cultura è una risorsa, un aiuto all'orientamento. E io lavoro perché lo sia sempre di più.”
  • Angeles Gonzales-Sinde, Spagna: “Lo stimolo alle industrie culturali è cruciale per l’uscita dalla crisi se si tiene conto che la cultura fornisce il 4 per cento del pil spagnolo e dà lavoro a più di 800 mila persone
  • Sandro Bondi, ministro italiano della Cultura: “Non vado a chiedere l’elemosina a Tremonti”.
  •  Giulio Tremonti, ministro dell’economia: “Fatevi un bel panino con la Divina Commedia”.

 

Motivi per cui è sbagliato fare tagli alla cultura

  • La cultura arricchisce sempre
  • La cultura permette di superare tutti i limiti 
  • chi ama la cultura desidera conoscere tutte le culture e quindi è contro il razzismo
  • la cultura, quindi anche la musica, è ascolto, che è la base del vivere civile e del pluralismo. Nelle orchestre con cui faccio musica, come ad esempio nell’Orchestra Mozart a Bologna, i musicisti vengono da tutta l’Europa. Alle prove parliamo diverse lingue, ma spesso bastano solo degli sguardi e il sapersi ascoltare l’uno con l’altro
  • la cultura rende anche economicamente
  • la cultura è contro la volgarità e permette di distinguere tra bene e male
  • la cultura permette di smascherare sempre i bugiardi
  • la cultura è lo strumento per giudicare chi ci governa
  • la cultura è libertà di espressione e di parola
  • la cultura salva: sono stati la musica e i miei figli che mi hanno aiutato a guarire dalla malattia
  • la cultura porta valori sempre e comunque positivi, soprattutto ai giovani
  • con la cultura si sconfigge il disagio sociale delle persone, soprattutto dei giovani, il loro  sentirsi persi e disorientati
  • la cultura è riscatto dalla povertà: in Venezuela, non certo un paese ricco come l’Italia, José Antonio Abreu ha organizzato un sistema che in trent’anni ha insegnato la musica a 400.000 bambini e ragazzi, spesso salvandoli dalla droga, dalla violenza e dando loro un’opportunità di vita
  • cultura è far sì che i nostri figli possano andare un giorno a teatro per poter vivere la magia della musica, come feci quando avevo sette anni e una sera alla Scala decisi di riprodurre un giorno quella magia…
  • la cultura è un bene comune e primario, come l’acqua: i teatri, le biblioteche, i musei, i cinema sono come tanti acquedotti.
  • la cultura è come la vita, e la vita è bella!

 

Siamo alla fine..Tocca di nuovo a Saviano che parla, con il tricolore in mano, dell’importanza dell’unità d’Italia.

 

 

Vado via perchè non mi sento un’eroe, resto qui perchè non ho proprietà ad Antigua, resto qui perchè non voglio che le mafie continuino a comandare.. resto qui perchè sono ITALIANO!

 

 

Questa è la Tv che vogliamo.

lunedì 8 novembre 2010

Le 10 strategie della manipolazione attraverso i mass media

media

 

Noam Chomsky ha elaborato la lista delle 10 strategie della manipolazione attraverso i mass media:

 

1-La strategia della distrazione
L’elemento primordiale del controllo sociale  è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti.
La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica. Mantenere l’Attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza.
Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare, di ritorno alla fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).

2- Creare problemi e poi offrire le soluzioni.
Questo metodo è anche chiamato “problema- reazione- soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che si dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, o organizzare attentati sanguinosi, con lo scopo che il pubblico sia chi richiede le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito della libertà. O anche: creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.

3- La strategia della gradualità.
Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi. E’ in questo modo che condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte durante i decenni degli anni ‘80 e ‘90: Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero state applicate in una sola volta.

4- La strategia del differire.
Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, ottenendo l’accettazione pubblica, nel momento, per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato. Prima, perché lo sforzo non è quello impiegato immediatamente. Secondo, perché il pubblico, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. Questo dà più tempo al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo rassegnato quando arriva il momento.

5- Rivolgersi al pubblico come ai bambini.
La maggior parte della pubblicità diretta al gran pubblico, usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, molte volte vicino alla debolezza, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente mentale. Quando più si cerca di ingannare lo spettatore più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, lei tenderà, con certa probabilità, ad una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno” (vedere “Armi silenziosi per guerre tranquille”).

6- Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione.
Sfruttate l'emozione è una tecnica classica per provocare un corto circuito su un'analisi razionale e, infine, il senso critico dell'individuo. Inoltre, l'uso del registro emotivo permette aprire la porta d’accesso all’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o indurre comportamenti.

7- Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità.
Far si che il pubblico sia incapace di comprendere le tecnologie ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù.
“La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza dell’ignoranza che pianifica tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare dalle classi inferiori".

8- Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità.
Spingere il pubblico a ritenere che è di moda essere stupidi, volgari e ignoranti ...

9- Rafforzare l’auto-colpevolezza.

Far credere all’individuo che è soltanto lui il colpevole della sua disgrazia, per causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue capacità o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e s'incolpa, cosa che crea a sua volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti  è l’inibizione della sua azione. E senza azione non c’è rivoluzione!

10- Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscono.
Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno generato un divario crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle possedute e utilizzate dalle élites dominanti. Grazie alla biologia, la neurobiologia, e la psicologia applicata, il “sistema” ha goduto di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia nella sua forma fisica che psichica. Il sistema è riuscito a conoscere meglio l’individuo comune di quanto egli stesso si conosca. Questo significa che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un controllo maggiore ed un gran potere sugli individui, maggiore di quello che lo stesso individuo esercita su sé stesso.

sabato 6 novembre 2010

L’Italia delle scorte inutili

 

Vorrei segnalarvi questo servizio fatto da un giornalista de “Il Fatto Quotidiano”. Guardate un po' che spreco di denaro..

venerdì 5 novembre 2010

I mutanti di Terzigno

terzigno-limone-1

 

Di Terzigno sappiamo tutto o quasi tutto. Le notizie arrivano ma certe cose non le fanno vedere ovviamente. Guardate l’immagine sopra. E' un limone (difficile a dirsi) raccolto nei pressi della discarica di Terzigno. Di limone, oltre all'aspetto, non ha nemmeno più il profumo.

 

terzigno-limone-2 

La frutta contaminata e deforme è stata associata agli effetti della discarica a cui gli abitanti si oppongono. Pur se l'assessore regionale all'agricoltura afferma che gli eventi non sembrano correlati (Ma va? Può mai dire che gli eventi sono correlati?)

 

terzigno-frutta-buchi-1

 

Pochi giorni fa un agricoltore locale aveva illustrato i danni alla sua frutta. Ecco i "buchi" che si formano nei frutti ancora in maturazione.

 

terzigno-pere

 

Anche le pere si sono deformate durante la loro maturazione.

 

terzigno-margherite

 

Guardate questa margherita.. Se questi sono gli effetti sulle piante e sulla frutta figuriamoci cosa può succedere alle persone che abitano nei pressi della discarica..vi lascio immaginare..

L’amore ai tempi di B.

 

L’amore ai tempi di B. è un amore fatto di non amore. E’ un amore che di romantico e di sensuale non ha proprio niente. E’ un amore fatto di festini e giovani ragazze,anche minorenni. L’amore per le escort. Questo è l’amore di B.

giovedì 4 novembre 2010

Influenza stagionale

vaccini

 

La discussione sulla vaccinazione contro l'influenzale stagionale (che conterrà, oltre all' H3N2 A/Perth e B/Brisbane, il famoso A/H1N1) riprende dall'insuccesso della campagna vaccinale dello scorso anno contro l'influenza pandemica, rifiutata da pazienti e medici. e dai dubbi e le polemiche sulla sicurezza e l'efficacia della vaccinazione. In queste settimane abbiamo appreso che la Finlandia ha bloccato la somministrazione del vaccino H1N1 nel timore di una relazione tra il vaccino e l'aumento dei casi di narcolessia (il 300% negli ultimi sei mesi tra bambini e giovani).

Anche in Svezia l'Agenzia Nazionale per i farmaci, dopo aver ricevuto numerose segnalazioni di casi di narcolessia che si sospettano legati alle vaccinazioni, ha informato l'Agenzia Europea per la Medicina (EMA). Un Comitato di vigilanza indagherà sul possibile rapporto causale, dopo analoghe segnalazioni provenienti da altri paesi europei, quali Norvegia, Francia e Germania. La pandemia ha di sicuro mietuto una vittima: la credibilità della stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ha subito un serio contraccolpo, dopo la pubblicazione del Rapporto approvato dalla Commissione Salute dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa. Le accuse sono l' aver scatenato un allarme eccessivo sotto le pressioni delle case farmaceutiche, inducendo i governi a far fronte a una pandemia niente affatto pericolosa con l'acquisto di dosi massicce di vaccini e di antivirali, e l'esistenza di conflitti di interesse dei membri della commissione di esperti sulla pandemia.

Eppure, in questi giorni, come i negozi fanno scorte di merci da vendere nel periodo di Natale, allo stesso modo, le farmacie, i distretti socio-sanitari iniziano ad immagazzinare i vaccini contro l'influenza stagionale. Insieme a questi, inevitabilmente, arriva la propaganda. E' tutto così prevedibile: prima c'è l'annuncio che "tutti dovrebbero vaccinarsi". Lo "scoop" successivo è la notizia di quanto "sia cattivo" il virus influenzale dell'anno. Si fornisce qualche numero sugli ammalati (quante persone a letto con l'influenza?) e qualche previsione catastrofica sulle vittime. Immancabilmente seguirà qualche comunicazione ufficiale da parte delle autorità sanitarie o delle varie associazioni di medici e specialisti per invitare tutti a vaccinarsi. La pubblicità commerciale, diretta o occulta si attenuerà solo quando le scorte dei vaccini inizieranno a diminuire. Ma finché i vaccini restano in magazzino, la propaganda rimarrà aggressiva, ed il marketing sempre più diffuso.

Ma fino a che punto il vaccino contro l'influenza, per il quale ad ogni autunno assistiamo a questa mobilitazione, mette al riparo dalla minaccia ricorrente di finire a letto con la febbre? La prima cosa da ricordare è che l'influenza è impossibile da distinguere da altre forme virali in base ai soli sintomi clinici. Si usa il termine di Influenza-Like Illness per definire le malattie simil-influenzali, di cui la vera influenza, quella verso la quale esiste il vaccino, rappresenta circa il 10% del totale, secondo alcuni studi addirittura solo il 6%. Questa confusione è un motivo di distorsione nella valutazione dell'impatto sociale, della morbilità e della letalità della influenza, che può essere diagnosticata con certezza solo attraverso esami di laboratorio. E' su questo equivoco che si genera molto della propaganda: si trascura di ricordare che il vaccino può immunizzare unicamente dai virus contro cui è mirato, e che si presuppone circoleranno, ma non ha azione alcuna nei confronti della miriade di agenti infettivi (circa 500 tra tipi e sottotipi) responsabili delle sindromi influenzali che rappresentano la fetta più grande delle patologie dell'autunno e dell'inverno. Incoraggiando una falsa speranza (se ti vaccini, quest'inverno non ti ammalerai) l'industria riesce a gonfiare i consumi del farmaco.
Senza preoccuparsi di indagare sulle peculiarità di queste malattie: perché si diffondono in inverno? Forse perché questi virus sono più attivi con le temperature rigide e muoiono con l'esposizione al sole? O perché in inverno le possibilità di contagio sono maggiori, dal momento che si vive di più in ambienti chiusi? O perché in queste stagioni c'è una minore esposizione alla luce solare ed una ridotta sintesi di vitamina D?

Altro aspetto critico è la scelta dei tipi di virus contenuti nel vaccino. Il virus influenzale presenta grande variabilità antigenica ed è soggetto a continue mutazioni. Ogni anno appare una versione differente da quella precedente. Per questo ogni anno l'Organizzazione Mondiale della Sanità ed i Centers for Disease control and prevention americani effettuano delle previsioni sui tipi influenzali che circoleranno e decidono quali ceppi inserire nella vaccinazione contro l'influenza stagionale. Solo se c'è corrispondenza esatta tra virus circolante e virus contenuto nel vaccino ci può essere azione, altrimenti l'effetto sarà nullo. Quando si scelgono determinati ceppi si formula una previsione, una scommessa, che non sempre risulta vincente: basta una mutazione imprevista ed il vaccino è fuori gioco. Al di là della propaganda dei produttori, gli studi finora condotti sono stati raccolti in 7 revisioni sistematiche che sintetizzano le prove disponibili per quantità e qualità metodologica.

Le prove scientifiche dimostrano che: - i vaccini nei bambini al di sotto dei 2 anni sono efficaci come il placebo, cioè niente; - non vi sono prove che i vaccini riducano la mortalità né tra i bambini e che tra gli adulti; - l'assenza dal lavoro degli adulti occupati è ridotta di circa due ore solamente; - non vi è correlazione fra incidenza dell'influenza e riduzione della mortalità e copertura vaccinale negli anziani istituzionalizzati. E' dimostrano che durante due epidemie (1968 e 1997) il vaccino in uso conteneva un virus differente da quello che circolò realmente, e pertanto inefficace verso l'influenza stagionale. Eppure in quegli anni la mortalità attribuita all'influenza non aumentò. Nel 2004 la produzione di vaccini in USA fu insufficiente, ed il tasso di copertura fu soltanto del 40%, ma anche in quello il dato della mortalità non aumentò. Il tasso di mortalità tra gli anziani nella stagione invernale non è cambiato dal 1989, quando solo il 15% degli statunitensi e canadesi over 65 anni veniva vaccinato, ai giorni d'oggi che vede in questa fetta di popolazione una copertura superiore al 65%. Questi sono i dati reali, che smentiscono il dogma dell'efficacia dei vaccini antinfluenzali, un paradigma a cui prestar fede senza alcuna possibilità di critica. In realtà le prove di efficacia di cui si dispone sono deboli e le aspettative dei benefici non sono realistiche. La storia della medicina è ricca di trattamenti entrati nella pratica e nella dottrina pur privi di certezze di sicurezza ed efficacia. Il vaccino antinfluenzale è un esempio emblematico della comunicazione imperfetta tra ricerca scientifica e pratica medica. La campagna vaccinale non si basa su evidenze scientifiche, ma sull'intreccio tra l'industria che produce i vaccini, ed istituzioni che adottano scelte e comportamenti spesso all'ombra di conflitti di interesse.

 

Dottor Eugenio Serravalle, specializzato in Pediatria Preventiva, Puericultura e Patologia neonatale all'Università degli studi di Pavia.

Guatemala: esperimenti Usa su cavie umane

 

Qui c’è poco da scrivere. La cosa migliore è vedere il video,altre parole non servono. Mi viene solo da dire che questo non è solo un caso isolato. Chissà quante situazioni del genere ci sono nel mondo e che mai nessuno si sognerà di dirci. Siamo tutti delle cavie,ci infettano a loro piacimento.

mercoledì 3 novembre 2010

Gesù era sieropositivo

jesus buddy

 

Leggendo qua e là sul web oggi mi sono imbattuto in un’affermazione che lascia abbastanza perplessi: “Anche Gesù era sieropositivo”. Non è l’ennesima campagna provocatoria che prende di mira la religione ma è il titolo di un sermone di Xola Skoana che è uno dei più popolari pastori protestanti sudafricani. Voleva essere un messaggio di speranza verso i suoi concittadini malati di Aids. Nonostante ciò il sermone non è piaciuto per niente alle alte gerarchie cristiane del Paese africano,mettendo in imbarazzo anche buona parte dei fedeli. In Sudafrica si conta il numero più alto di Aids al mondo (oltre a 5.700.000 di persone) e parte delle gerarchie ecclesiastiche locali considerano l’aids come una punizione di Dio contro la promiscuità e la libertà sessuale (Vi rendete conto si'?..Un Dio che ci ama e che poi ci da punizioni? ..Ah beh..). «Naturalmente non vi è nessuna prova che Gesù Cristo avesse il virus dell'HIV nel suo sangue» , oltre a cioè direi anche che non ci sono le prove che sia esistito veramente o che era il “figlio” di Dio,quindi questo è solo l’ultimo dei problemi. Mi ha colpito molto la frase di un pastore locale,un certo Mike Bele, che dice: “«Affermare che Gesù fosse malato di Aids è una cosa assurda . Nessun religioso che conosce le Sacre Scritture e il ruolo di Cristo nelle nostre vite dovrebbe infangare in questo modo il nome del figlio di Dio». Già, il nome del figlio di Dio non si può infangare, ma invitare i cristiani sudafricani a non usare il preservativo significa “condannare” le persone alla punizione di Dio. Dio ormai ,o il figlio o chicchessia per lui, non ha più una forma,un nome. E’ solo un concetto,un’idea,un illusione. Lo creiamo a nostra immagine. Sieropositivo o meno che sia.

Cubo di Rubik o culo di Ruby?

 

Ridiamoci su,ma la situazione è questa..

martedì 2 novembre 2010

Berlusconi: "Meglio appassionato di belle ragazze che gay"

 

E’ ufficiale: siamo arrivati alla frutta. Questa è la dimostrazione. Il premier che continua a vaneggiare non ha prezzo. “Non leggete più i giornali,vi imbrogliano!”,che ridere, e a pensare che uno dei quotidiani più letti in Italia (Il Corriere Della Sera) ha come editore la RCS Quotidiani Spa. Mediobanca ha una partecipazione del 14,2 per cento in RCS, e Berlusconi ha potere di voto per una quota del 5.4 % in Mediobanca, in parte tramite Banca Mediolanum ed in parte a titolo personale. Senza contare che nel consiglio di Amministrazione di Mediobanca siede sua figlia Marina. Quindi deduco che non sono i giornali ad imbrogliaci ma sei tu, “mi consenta” se le do del tu. E che dire poi di quando ha provato a fare il simpatico:«È meglio essere appassionati di belle ragazze che gay». Qui evito di commentare. Schifato da questa ironia da quattro soldi che nasconde parole e pensieri razzisti a mio modesto parere. Questa è discriminazione...e lo applaudono pure..mah..