mercoledì 29 febbraio 2012

No Tav si, No Tav no..


Questo blog ha cercato di trattare i propri argomenti sempre in modo oggettivo, questa volta voglio far spazio a delle mie personali considerazioni. In queste ore e in questi giorni siamo invasi e bombardati dalla Tv e dal Web dalla questione No Tav e dalla caduta di Luca Abbà, caduto dopo essersi arrampicato su un traliccio dell'alta tensione per protestare. Mi rendo conto leggendo i vari commenti sui social network che ormai si sia quasi dimenticata la causa per cui esiste il movimento dei No Tav.
Il movimento dei No Tav è un movimento attivo nella Val di Susa contrario alla realizzazione della linea ferroviaria Torino - Lione, linea facente parte del Progetto Prioritario 6 per collegare Lione fino al confine ucraino.

Questa opera è un'opera inutile alla popolazione italiana ed europea, ma è spinta dalla lobby che vendono in essa la possibilità di enormi profitti.

Le ragione dei No Tav sono:
  • L'elevato costo dell'opera (35 miliardi di euro) che tenendo conto dei possibili ricavi risulta economicamente sconveniente essa stessa;
  • Il traffico tra Torino - Lione è in continua diminuzione, per stessa ammissione dei promotori della Tav, specialmente attraverso il traforo del Frejus;
  • I lavori durerebbero anni con cosneguente inquinamento acustico e non solo;
  • Le montagne della Val Susa al loro interno hanno ingenti quantità di amianto e uranio. Sostante che durante i scavi per la costruzione delle gallerie potrebbero diffondersi fino a Torino;
  • Il potenziamento della Ferrovia del Frejus comporterebbe costi minori rispetto alla realizzazione di una nuova doppia linea.;
  • La realizzazione delle gallerie potrebbe causare dissesti idrici nelle zone limitrofe;
  • L'opera rientrerebbe all'interno delle politiche di esportazione di capitale produttivo/importazioni di merci a basso costo favorendo la delocalozazzione delle aziende in aree geografiche dove il costo del lavoro è inferiore, non solo portando all'estero posti di lavoro ma, grazie all'effetto competitivo dei salari, potrebbe portare ad una notevole diminuzione dei salari italiani ed europei.
Qui ci sono 150 motivi per cui la Tav non dovrebbe essere fatta:

giovedì 16 febbraio 2012

Ici sugli immobili della Chiesa: esentasse solo i luoghi di culto. Ecco le cifre.


Niente più esenzione dell'Ici (Imu) per le attività "non esclusivamente commerciali" della Chiesa, quindi scuole, ospedali, pensioni e molto altro. Non basterà più avere all'interno dell'immobile, per usufruire dell'esenzione, una struttura religiosa (che comunque rimarrà esente). Ora il fisco terrà conto della destinazione d'uso dell'immobile. La nuova disclipina riguarda anche i partiti, sindacati, associazioni e circoli. Soggetti che non pagavano l'imposta comunale sugli immobili.

Quanto vale l'esenzione?

L’ICI (Imposta Comunale sugli Immobili) è stata istituita con il Dlgs n. 504/1992. L’articolo 7 ne disciplinava le esenzioni. Con la sentenza n. 4645 dell’ 8 marzo 2004 la Cassazione, chiamata a pronunciarsi sull’uso quale casa di cura e pensionato di alcuni immobili di proprietà dell’Istituto Religioso del Sacro Cuore, ribadì autorevolmente che, trattandosi di attività «oggettivamente commerciali», gli immobili oggetto del contenzioso non potevano rientrare nell’ambito dell’esenzione (cfr. il sito del Sole 24 Ore). Nell’ambito del Decreto Fiscale collegato alla Legge Finanziaria 2006, il parlamento decise di andare contro la sentenza della Cassazione ed estese l’esenzione ICI anche agli immobili di proprietà ecclesiastica adibiti a scopi commerciali. Il decreto legge n. 223/2006 ha successivamente eliminato l’esenzione totale, stabilendo che l'esenzione «si intende applicabile alle attività che non abbiano esclusivamente natura commerciale»: in pratica, è sufficiente che all’interno dell’immobile destinato ad attività commerciale si mantenga una anche piccola struttura destinata ad attività religiose per garantire l’esenzione dall’ICI all’intero edificio. Una decisione che non è piaciuta alla Commissione Europea, che, in seguito a una denuncia dei radicali, ha aperto un’inchiesta contro il governo italiano per sospetti «aiuti di Stato» alla Chiesa e violazione delle norme comunitarie sulla concorrenza. Secondo le stime dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, diffuse nel settembre 2005, il provvedimento relativo alla finanziaria 2006 avrebbe comportato un ammanco nelle casse comunali di circa 200-300 milioni di euro, 20-25 soltanto a Roma (25,5 secondo lo stesso Comune di Roma, scrive L’Espresso dell’8 settembre 2011). Maltese, a p. 62, scrive che alla stima ANCI vanno aggiunti «gli immobili considerati unilateralmente esenti da sempre e mai dichiarati ai Comuni, per giungere a un mancato gettito complessivo valutato per difetto intorno a 1 miliardo di euro l’anno». Folena, a p. 42, ha replicato così all’articolo di Maltese pubblicata su Repubblica che ha costituito l’origine di questo passaggio ne La questua: «Unilateralmente? Assurdo: sarebbe come se ciascuno di noi, persona fisica, decidesse di ritenersi “unilateralmente esente” dall’Irpef e così non pagasse le tasse. Tanto assurdo che questo passaggio nel libro scompare». Non è vero, come si può notare. E ovviamente è possibile evadere totalmente l’ICI, perché è sufficiente non aver cominciato a pagarla a suo tempo sulla base della legge del 1992, cambiare l’uso dell’edificio in senso commerciale, e non comunicare tale modifica. La legge, scrivono i giuristi, non rende del resto facile stabilire quali condizioni debbano ricorrere affinché un edificio di culto non debba più essere considerato tale. A p. 41 Folena sostiene che «gli alberghi pagano, e se ciò non avviene, li si induca senza remissione a pagare: senza alcuna incertezza», confermando quindi che non esiste alcun controllo ecclesiastico ‘superiore’ che verifichi la correttezza tributaria dei vari enti ecclesiastici proprietari di edifici in cui si pratica l’attività alberghiera. Lo stesso Folena, a p. 48, scrive del resto che «quella delle “celebri” Orsoline [menzionate da Maltese a mo’ di esempio di attività alberghiera esente] è in realtà una scuola. D’estate vengono messe a disposizione le stanze delle studentesse: 80 euro pensione completa in alta stagione, sconti per famiglie, i bambini pagano la metà».

mercoledì 15 febbraio 2012

Il Vaticano paga il viaggio della Minetti a Lourdes, ma non l’Ici


L’11 febbraio è stato l’83esimo anniversario dei Patti Lateranensi, accordo tra l’Italia e il Vaticano che concede tra l’altro diversi privilegi fiscali alle imprese cattoliche della Santa Sede. Una di queste è l’Opera Romana Pellegrinaggi, tour operatore con sedi a Roma, ma sotto le dipendenze del vicariato Vaticano e quindi immune pure della disciplina del diritto del lavoro italiano. In questi anni è spesso apparsa sui quotidiani per i suoi clienti eccellenti. Uno dei primi fu Luciano Moggi, che fu portato a Lourdes dopo il ciclone Calciopoli. Ora a partire è Nicole Minetti, l’igienista dentale di Silvio Berlusconi, ora consigliere regionale in Lombardia. 
Ai tempi di Calciopoli conquistò le prime pagine dei quotidiani per aver portato il dirigente della Juventus Luciano Moggi al santuario di Lourdes. La scorsa settimana si è ripresa la scena, annunciando che al santurario di Bernadette porterà nientemeno che la bella igienista dentale di Silvio Berlusconi, la prorompente consigliere regionale Nicole Minetti, giusto in tempo la ripresa del processo Ruby a Milano. Padre Cesare Atuire ha spesso ripetuto che l’Opera Romana Pellegrinaggi, tour operator di stanza in Vaticano dove il prete ghanese è amministratore delegato, non cerca testimonial per promuoversi in Italia e nel mondo. Eppure c’è un’attenzione molto particolare al mondo dei media da parte di questa specie di agenzia di viaggi cattolica che da 75 anni – si legge sul sito – «è il punto di riferimento di ogni pellegrino». Nella rete dei pellegrini capita sempre qualche personaggio pubblico o televisivo. Ci fu anche il caso della conduttrice Paola Saluzzi, a cui, sull’aereo che la riportava in Italia da Lourdes, ritirarono l’acqua santa per misure di sicurezza.
Sotto la diretta dipendenza del Vicariato di Roma, con due sedi nella Capitale, l’Opr è diventata negli ultimi tempi vero e proprio leader del settore turistico in Italia. Certo, sulla pagina web si spiega che l’obiettivo è quello di portare «migliaia di pellegrini consapevoli e solidali, alle radici della storia del cristianesimo», ma in realtà oltre alla Terra Santa oppure a un giro a Santiago de Compostela, il tour operator del Vaticano si ritrova a essere scelto pure per viaggi in Norvegia, Alaska e Brasile. Anzi, tramite la controllata Quo Vadis Travel offre fine settimana in Maremma, Salento, ma ci sono pure le formule Parigi Prestige, con tanto di visita al Louvre, Cornovaglia e Stati Uniti. Insomma, tante preghiere ma pure qualche cocktail sulla spiaggia di Copacabana, un omelette da Balthazar a New York e perchè no, una bella scorpacciata di salmome alle isole Svalbard.

Roma 2020: arriva il no da parte del Governo. Quanto ci sarebbero costate le Olimpiadi?


Roma non sarà più caditata per le Olimpiadi del 2020: il Presidente del Consiglio ritiene eccessivo lo sforzo  economico per l'organizzazione richiesto in un momento di crisi come quello che sta attraversanto il Paese. Lo Stato italiano avrebbe dovuto garantire una cifra di 4.7 miliardi di euro con il rischio di veder crescere il budget richiesto.

Su tutti fa scalpore il caso di Atene 2004 che da una spesa prevista di 4.5 milliardi di euro si è arrivati a 8.9
miliardi, ovvero il 3.9% dell'intero reddito nazionale. Tutto ciò a fronte di un incasso per i diritti tv di 1.2 miliardi di euro. 7 miliardi di euro che hanno pesato sulle spalle della spesa pubblica, sforzo che ha contribuito a mettere in ginocchio il Paese e il suo Pil che dal 2009 non si è più ripreso.

Non dimentichiamoci poi i vari sprechi che l'Italia è capace di generare.Tra mazzette, cricche, impianti costruiti e abbandonati, soldi intascati..


martedì 14 febbraio 2012

Legge 122: il pizzo dello stato verso i lavoratori







E' l'ultimo regalo del vecchio governo verso i lavoratori. si chiama legge 122. cosa è successo? è una legge infilata a dovere per penalizzare i lavoratori dipendenti. in pratica si tratta di ricongiungere l'inpdap che eroga le pensioni per i lavoratori dipendenti con l'inps che eroga nel privato e per l'Inps le donne hanno diritto alla pensione di vecchiaia a 60 anni. Ricordiamo che siamo nel 2010 e l'allora Ministro del welfare Sacconi deve aver pensato che le signore con qualche anno di contributo Inps volessero fare una ricongiunzione di massa e prendersi la pensione di vecchiaia in anticipo, anche se leggermente più bassa. Per impedire questa eventualità, non è stato fatto un provvedimento ad hoc, ma la famigerata legge 122, che riguarda indiscriminatamente tutti, senza calcolare che in questi anni di privatizzazioni, migliaia di cittadini, senza cambiare scrivania, hanno cambiato datore di lavoro, passando dal "pubblico" al "privato" (dai comuni, agli elettrici, ai telefonici), e non sono loro a scegliere dove versare i contributi, perché le regole sono decise da altri. Ora a questi lavoratori, se non vogliono perdere anni di contributi già versati, l'Inps chiede di versarli una seconda volta. Per chi fa domanda di ricongiunzione, la cifra può raggiungere i 300 mila euro. Siccome si tratta per la stragrande maggioranza di semplici impiegati e operai, si è pensato di agevolarli inviandogli a casa le cartelle, comprensive di interessi. Così 215.000 euro diventano 300.000, da pagarsi in 190 "comode" rate mensili di 1.600 euro. Insomma, la signora della seconda lettera se la caverebbe sopravvivendo senza stipendio per "soli" 15 anni! L'urlo di disperazione è arrivato in Parlamento; ad accorgersi del disastro è stata la deputata del PD Maria Luisa Gnecchi, che ha impiegato un anno a convincere tutti i gruppi parlamentari a porre rimedio, e nel luglio 2011 ha presentato una mozione, votata all'unanimità, per annullare la legge 122. Ma poi il Governo l'ha dimenticata e adesso, dopo che la Fornero ha avviato la sua audace riforma delle pensioni, è ancora ferma in commissione bilancio.

lunedì 13 febbraio 2012

Chi comanda il mondo? La famiglia Rothschild



C'è un nome, o meglio... un cognome, che mi frulla nel cervello da un po'.
Si tratta senza dubbio di banchieri ,dato che sono i maggiori proprietari della Banca d'Italia e, per fare solo qualche esempio, possiedono la Barclays (tra le maggiori azioniste di Intesa SanPaolo) soprattutto tramite Markus Agius, la JpMorgan (che controlla Monte dei Paschi di Siena) tramite la famiglia Rockefeller, Mediobanca (colei che controlla Unicredit) tramite Vincent Bolloré e Jean Azema della Groupama Holding S.A., Banca Carige (attraverso Francois Perol), con Ana Patricia Botin il Banco Santander Central Hispano (il quale controlla ABN AMRO, un altro pilastro di Unicredit).
Potrei andare avanti cosi per ore ma credo che queste poche segnalazioni siano più che sufficienti.

Tornando ai banchieri ,mi viene da pensare che costoro abbiano alle loro dipendenze personaggi, i quali hanno goduto di altissime cariche di spicco. Tony Blair (l'ex Primo Ministro inglese) lavora per loro ora con tanto di paga, stessa sorte per l'ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder, diventato un loro consulente.
E sono solo due esempi. Hanno avuto stretti rapporti con Boris Elstin, il precedente “Zar”, tant' è che assieme a loro firmò il provvedimento per la creazione della potentissima Banca Russo-Occidentale ed espresse la sua soddisfazione pubblicamente più volte.

La maggior parte delle privatizzazioni nel Mondo hanno reso i componenti di questa famiglia i principali beneficiari.
Tra i capi di Facebook c'è un loro uomo che porta il loro nome: Jeff Rothschild.


Il Global Warming viene utilizzato come tematica fondamentale per la salvezza dell'umanità, peccato che quello che propongono come soluzione sia una tassa globale che renderebbe i componenti di questa famiglia come i maggiori beneficiari.
Ci sono 2 film che hanno nel titolo il loro cognome, sono introvabili e pubblicizzano gli avi della famiglia.

Seppur ebrei dichiarati (ma solo per secondi fini) sono i Guardiatesorieri del Vaticano, la più importante carica che il Vaticano “dona” dato che costoro controllano il tesoro del Vaticano dal 1823. 

Hanno fondato il supermercato Esselunga tramite un loro uomo dal nome Rockefeller.

La moglie di uno di loro, Arielle, è il vice-presidente della organizzazione Francese umanitaria CARE e rappresenta il suo paese al consiglio di amministrazione di CARE International; uno dei maggiori gruppi internazionali che si occupa di volontariato.

venerdì 10 febbraio 2012

Costa Concordia: il video choc dalla plancia di comando



La questione della Costa Concordia ogni giorno si arricchisce di nuovi dettagli. Nel video vengono ritratti gli uomini dell'equipaggio nella plancia di controllo della Costa Concordia calmi e per nulla allarmati per ciò che sta succedendo. Lo stesso Schettino è ripreso più volte al telefono e forse è proprio lui a rispondere "Vabbuò" ad un ufficiale che lo informa che i passeggeri stanno per salire a bordo delle lance. Il video documenta anche la "sollecitazione" dei collaboratori di Schettino a rendersi conto della situazione di pericolo. Viene lanciato il comando di abbandonare la nave e anche l'operatore che riprende tutta la sequenza inizia a scappare. 

Ma chi è che ha ripreso tutte queste scene? Perchè si trovava in plancia di controllo? Perchè ha ripreso tutto? 

..forse Domnica Cemortan, la misteriosa donna moldava bionda trovata "clandestina" in compagnia di Schettino?..nel video si sentono rumori di tacchi di scarpe da donna..

Enhanced by Zemanta

Complotto contro Papa Benedetto XVI: entro 12 mesi morirà


Questa è la notizia che trovate sulla Home Page de "Il fatto quotidiano". Un complotto di morte che riguarderebbe Papa Benedetto XVI che vede come protagonisti il Cardinale Castrillon, il cardinale Romeo e l'arcivescovo di Milano Angelo Scola.

Facciamo ordine:

Protagonista della vicenda è un documento, in lingua tedesca, che porta la data del 30 dicembre del 2011. Documento consegnato alla segreteria di Stato e al segretario del Papa dal Cardinale colombiano Dario Castrillòn Hoyos. Nel documento Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo, prevede con certezza la morte del Papa entro il mese di novembre del 2012.

Il Pontefice è stato informato del contenuto del documento a metà gennaio direttamente dal cardinale Castrillon in una udienza privata. La Gendarmeria Vaticana, con a capo l'ex agente dei servizi segreti italiani Domenico Giani, sta cercando di verificare il contenuto del documento.

Secondo una prima ricostruzione attribuita al documento di Romeo il successore designato da Papa Ratzinger sarebbe Angelo Scola, arcivescovo di Milano. Documento in lingua tedesca, probabilmente per evitare la facile comprensione (non era meglio un altra lingua?) al di fuori del santo padre e dei suoi collaboratori come il monsigor Geroge Ganswin. Le dichiarazione del Cardinale Romeo sono avvenute durante suoi colloqui in Cina. Dichiarazioni esposte con sicurezza e fermezza.

Ecco la traduzione del documento a cura de "Il Fatto Quotidiano":

giovedì 9 febbraio 2012

Ecco l'elenco dei politici che sono contro il taglio dei vitalizi


La questione dei vitalizi è una delle più vergognose di questa politica che pensa sempre solo a se stessa e no al popolo che dovrebbe rappresentare. Sono 26 i deputati e gli ex-deputati che cercano di bloccare l'unico taglio ai privilegi della Casta tramite un ricorso presentato al Consiglio di Giurisdizione di Montecitorio. 

Sono 15 i deputati che provengono dalla Lega Nord. Tre, sul totale, sono i deputati di questa legislatura, 23 della legislatura precedente.

Tra i vari nomi troviamo Roberto Rosso (Pdl), sottosegretario al lavoro del Governo Berlusconi, Daniele Molgora (Lega Nord), sottosegreatario all'economia al Governo Berlusconi. C'è anche Edouard Ballaman, l'ex leghista famoso per essere stato il presidente del consiglio del Friuli e per il fatto di usare l'auto blu per andare al mare.

Ecco l'elenco completo:

mercoledì 8 febbraio 2012

Ipnosi di massa e "il Mind Control"



Che i nostri cervelli subiscano continuamente dei veri e propri attacchi dall’esterno è, ormai, un fatto noto di cui siamo consapevoli.

Quello che ci coglie impreparati è, invece, la scoperta di essere diventati oggetto di una vera e propria Ipnosi di Massa senza averne mai percepito la presenza.

Eppure: parole, colori, suoni e tecniche - di cui non siamo mai stati consapevoli- vengono usati dai Media e dalla Pubblicità con lo scopo di ipnotizzarci.
D’altra parte è risaputo che la gente crede a qualsiasi cosa le venga ripetuta abbastanza spesso per cui è semplice, per gli “ipnotizzatori”, architettare qualsiasi cosa serva loro per raggiungere gli scopi prefissati.
Questo bombardamento continuo del nostro subconscio attraverso una versione unica delle informazioni condiziona pesantemente il modo in cui il conscio e il subconscio vedono se stessi e il mondo.
Di conseguenza, Noi permettiamo alla totalità dei Media di programmare i nostri modelli di pensiero e di creare la nostra realtà.

In poche parole: siamo diventati spettatori del Mondo invece che partecipanti senza che ce ne fossimo mai resi conto!

Questo avviene dal momento che gli “ipnotizzatori” decidono le sorti dell’Umanità mentre noi stiamo seduti sugli spalti a guardarli giocare la partita.

Non ci siamo neppure dovuti stendere sopra un divano per ascoltare le loro parole sussurrate nell’orecchio!
A noi basta stare seduti sulla seggiola ad ascoltare chi legge il telegiornale…..gli attori, le voci di sottofondo della pubblicità e i vari presentatori; il gioco è fatto!
I messaggi pian piano si insinuano nelle nostri menti fino a portarci a pensare come vogliono “farci pensare” coloro che possiedono: i Media, le Banche, le Case farmaceutiche, le Compagnie di armamenti, le Compagnie petrolifere, i politici ed altri ancora…. 

Può sembrare una visione apocalittica della situazione, ma corrisponde alla realtà attuale!

Il dottor Welson Bryan Key, autore di tre libri sull’argomento: “Media Sexploitation”(Lo sfruttamento sessuale mediatico); “The Clam Plate Orgy” (L’orgia del piatto di molluschi); “Subliminal Seduction” (Seduzione subliminale) ha rivelato l’esistenza del Tachistoscopio, un proiettore con un otturatore ad alta velocità che fa lampeggiare messaggi ogni cinque secondi per 1/3 di millesimo al secondo.

Questi messaggi non vengono percepiti ad occhio nudo, ma vengono incamerati dal subconscio.
Poi risalgono dal livello inconscio a quello conscio sotto forma di un pensiero, di un desiderio, di un’opinione….
Ormai esiste una Tecnologia tale per cui da un trasmettitore radio o televisivo si possono trasmettere messaggi subliminali sfruttando la lunghezza d’onda del trasmettitore stesso come “onda portante” attraverso cui si diffonde il messaggio stesso.

martedì 7 febbraio 2012

Il posto fisso per Monti è monotono, ma non lo è per i figli dei Ministri

Cancellieri, Monti Fornero: i paladini del posto fisso monotono
"I giovani si abituino all'idea di non avere più il posto fisso a vita. Che monotonia. E' bello cambiare e accettare delle sfide". Queste parole del Premier Mario Monti hanno lasciato il segno e hanno fatto il giro del web facendo indignare migliaia di persone. Il lavoro è diventato sempre di più un miraggio. Un qualcosa difficile da trovare e ancora più difficile da mantenere. Contratti strani, mille clausole, la possibilità di ritrovarsi da un giorno all'altro licenziato. 

Chi non spera nel "posto fisso"? Chi non cerca (sogna) un po' di stabilità in ciò? 

Provate ad andare in banca a chiedere un prestito senza avere un posto fisso..sapete già la risposta che riceverete. Le banche, quando si parla di concedere mutui, preferiscono le persone monotone. Mobilità nel lavoro e i grandi restano attacchi con tutte le loro forze alle loro poltrone. E anche i figli dei ministri sono persone molto "monotone".

Sicuramente il posto fisso non è monotono per la figlia del Ministro Fornero. Ne ha addirittura due, una persona proprio monotona. Silvia Deaglio, 37 anni, è ricercatrice e professore alla facoltà di Medicina dell'Università di Torino e come secondo impiego è responsabile della ricerca presso la HuGeF, fondazione  attiva nel campo della genetica, della genomica e della proteomica umana. Ricercatrice e Professoressa nella stessa università in cui insegnano economia il padre Mario e la madre del Ministro.

Green Hill sarà chiuso: ecco chi ha votato contro la chiusura del canile lager


Ecco il volto di chi ha votato contro la chiusura del canile lager di Green Hill:

lunedì 6 febbraio 2012

Inventa il sistema per risparmiare carburante ma in Italia la sua idea non interessa


Leonardo Grieco

Si chiama Kinetic Drive System (Kds) e promette di dimezzare i consumi di carburante, abbattere le emissioni del 60 per cento e allungare la vita del motore dell’80 per cento. L’invenzione porta la firma di Leonardo Grieco, un meccanico di lungo corso di Saltrio (Varese), uno di quelli che si è “guadagnato i galloni in officina – come dice lui stesso -, in anni di lavoro”, sporcandosi le mani oltre ad usare la testa.

Oggi il suo Kds, dopo essere stato brevettato, ha ottenuto dalla motorizzazione svizzera l’autorizzazione ad essere montato sui veicoli e in un’officina del Canton Ticino è già possibile farselo installare per poco meno di 2 mila euro. Per un non addetto ai lavori non è semplice intuirne il funzionamento, ma in buona sostanza il Kds è composto da una centralina che interviene sul meccanismo della frizione. “Una volta accelerata la massa – spiega l’inventore – la macchina resta su un numero di giri ottimale e ad ogni cambio di marcia, grazie a questo sistema si risparmiano 700 giri motore. Infatti, mentre normalmente si scende al minimo di giri, qui si utilizza il motore soltanto quando dà la coppia migliore, fra i 1700 e i 2300 giri. Praticamente a parte lo spunto iniziale, la macchina viaggia quasi sempre a basso regime, basta dare un colpo di gas ogni tanto e ci si mantiene a velocità di crociera. Il pedale della frizione non c’è e per cambiare si usa solo la mano”.

Perchè la chiesa cattolica non contribuisce come tutti a far fronte alla crisi?



La Chiesa cattolica usufruisce di forti agevolazioni fiscali, motivate soprattutto dalle finalità assistenziali, sanitarie o educative di alcune sue attività. Ad esempio l’ IRES, l’imposta sul reddito delle società introdotta nel 2003 al posto di un’ imposta precedente, è ridotta del 50 per cento per tutti gli enti che hanno un fine di assistenza, beneficenza e istruzione (non solo quelli riconducibili alla Chiesa, dunque). La Chiesa cattolica italiana non ha mai pagato l’ICI (Imposta Comunale sugli Immobili) sui beni immobiliari che utilizzava per fini non commerciali, come previsto già dal decreto legislativo che introdusse la tassa nel 1992 e con un risparmio per la Chiesa che venne stimato dall’associazione dei comuni italiani in diverse centinaia di milioni di euro l’anno. Quanto agli immobili utilizzati per attività commerciali, la questione è stata oggetto di diversi pronunciamenti giuridici e di modifiche legislative nel corso degli anni: a partire dal 2005, la legge ha previsto l’esenzione tout court per tutti gli immobili. Questa decisione, presa dal governo Berlusconi a pochi mesi dallo scioglimento delle camere e all’inizio della campagna elettorale, fece molto discutere. 

Nel 2007 il governo Prodi limò la normativa, prevedendo che l’esenzione dell’ICI si potesse applicare solo agli immobili dalle finalità “non esclusivamente commerciali”. Quell’avverbio – “esclusivamente” – ha permesso alla Chiesa di usufruire dell’esenzione anche per strutture turistiche, alberghi, ospedali, centri vacanze, negozi: è sufficiente la presenza di una cappella all’interno della struttura. Il risparmio annuo per la Chiesa – e la perdita netta, per il fisco italiano – si avvicina ai due miliardi di euro. La legge in questione è da tempo oggetto di indagini da parte dell’Unione Europea.

Ci sono inoltre diverse altre agevolazioni fiscali di minor rilievo. Le merci dirette dall’estero alla Città del Vaticano e a tutti gli uffici vaticani del territorio italiano sono esenti da imposte doganali e daziarie. I lavoratori italiani che lavorano in società con sede in Vaticano, anche se la loro sede di lavoro è in territorio italiano, non pagano l’IRPEF (la tassa sul reddito delle persone fisiche).


L’otto per mille e gli altri finanziamenti alla Chiesa cattolica


Oltre alle esenzioni fiscali che abbiamo elencato, lo Stato italiano dà direttamente o indirettamente molti fondi alla Chiesa cattolica per le sue attività religiose, caritative e educative.

venerdì 3 febbraio 2012

La Top Ten dei deputati e dei senatori più assenteisti

Il lavoro del deputato, o del senatore, è un lavoro molto duro si sa. Ore e ore lì a pensare, a varare leggi e decreti, a sprecare e a pensare come andare in "quel posto" ai cittadini italiani. Diciamo che il loro stipendio da oltre 14.000 euro, più tutte le agevolazioni e i rimborsi, se lo "sudano". Chi più chi meno. E tra di loro fanno a gara a chi si assenti di più dal Parlamento e dal Senato. 

Chi sono i deputati e i senatori più assenteisti? Ecco la Top Ten del 2011!!



giovedì 2 febbraio 2012

Bocciata la proposta Fava e intanto l'ACTA mette in pericolo la libertà su Internet


Per una volta il buonsenso prevale e l'articolo 18 della legge comunitaria, nel quale era contenuta la proposta dell'onorevole Fava, viene eliminato. Secondo la proposta Fava, soprannominata "SOPA italiana" (qui i dettagli), i provider italiani avrebbero dovuto oscurare i siti internet responsabili di pirateria, o altri reati, a fronte di una semplice segnalazione da parte dell'utente, senza una sentenza da parte di un giudice.

Una piccola vittoria, mai non bisogna abbassare la guardia. E' già ora di fare i conti con l'ACTA.
L'ACTA, Anti-Counterfeiting Trade Agreement, è un trattato che va a rafforzare la lotta alla produzione e al commercio di materiale contraffatto, norma che viene esteso anche al digitale.

"Le procedure civili e penali per le merci contraffatte, così come descritte dal trattato, vanno applicate affinché permettano azioni efficaci anche contro gli atti di violazione dei diritti di proprietà intellettuale che avvengono nell’ambiente digitale e possono essere ampliate ai network digitali, se essi vengono illegalmente usati come mezzi di distribuzione di vaste proporzioni per finalità di violazione  del copyright."

Il Governo dichiara guerra alle auto blu e intanto ne acquista altre 400


Le auto blu sono uno degli emblema dello spreco della politica in Italia. Sono circa 70.000 le auto blu in circolazione in Italia con un costo pazzesco per la pubblica amministrazione. Ogni auto blu ci costa, tra consumi, autista, ammortamento, circa 138.000 euro all'anno se è in gestione propria e circa 95.000 euro se è a noleggio con conducente. 
Le auto di rappresentanza si dividono in:
  • auto blu-blu, a disposizione di autorità e alte cariche dello Stato e delle amministrazioni locali,
  • auto blu, a disposizione dei dirigenti apicali,
  • auto grigie, destinate ai servizi operativi.

Gli addetti sono 35.000, di cui 14.000 autisti, e la spesa per il personale sfiora 1.200.000 euro. La spesa di gestione supera i 650 milioni di euro. Milioni di euro che vanno spesi per portare in giro comodamente i politici. Per fare un paragone con il Regno Unito le auto blu in dotazione ai ministeri nel marzo del 2010 erano solo 78. Una bella differenza. 

Si parla di risparmiare e il Governo cosa fa?

Il 24 gennaio sul sito del Ministero dell'Economia compare un bando nel quale si annuncia la disponibilità a comprare altre 400 auto per le amministrazioni che ne faranno richiesta. L'asta per le imprese fornitrici parte da 9.571.000 euro con scadenza fissata all'8 marzo. Il colore? ovviamente blu.

mercoledì 1 febbraio 2012

500.000 bare di plastica in una struttura militare americana: perchè?

Avvistamento inquietante, fatto da un blogger americano, ma è possibile verificare usando Google Earth, si tratta di una fila di bare di plastica, almeno 500.000, filmate all'interno di basi militari americane.


Se a questo, si aggiunge la notizia, di nuove installazioni simili a campi di prigionia, per migliaia di eventuali ospiti, volute da Bush ed in piena attività, forse dobbiamo preoccuparci.


Cosa ci fanno 500.000 bare di plastica, di quelle sigillate, che sono state progettate per far fronte a possibili problemi legati ad un attacco chimico/biologico o nucleare, con un gran numero di vittime "contaminate"?
Siamo forse alla vigilia di una guerra o di un attacco terroristico in larga scala?

Le coordinate dovrebbero essere queste:
Afton, Wyoming - 42.750012, -110.936857
Madison, Georgia - 33°33’57.36″N 83°29’6.26″W
Ennis, Texas - 32.320277, -96.608030

Ecco il video:




500'000 cercueils prêt à l'emploi aux USA di Mecanopolis

Fonte

Di chi è la NATO?



Cresce l'interesse delle multinazionali finanziarie per i business "poveri", dalle pensioni agli ammortizzatori sociali. Tutto diventa occasione per privatizzazioni, imposizione di conti correnti e carte di credito (vedi la flexsecurity). Bisogna "liberalizzare", ma le assicurazioni diventano obbligatorie su tutto: oltre alle casalinghe, ora anche i professionisti devono essere assicurati e gli automobilisti, invece che un tagliando, dovranno avere un microchip. 

L'assalto del lobbying bancario ai business poveri ha determinato che ora si trovi nel mirino anche la categoria dei tassisti. La "liberalizzazione" dei taxi è già avvenuta da anni negli Stati Uniti, dove i tassisti sono ormai quasi tutti degli immigrati.

Lavoratori indiani, pakistani o slavi sono stati costretti nel proprio Paese ad indebitarsi con qualche agenzia finanziaria, per essere poi indotti ad emigrare in modo da riuscire a pagare almeno gli interessi sul proprio debito. L'emigrazione non è una scelta, ma una conseguenza dell'indebitamento personale; e se la "corporazione" dei tassisti non si toglie di mezzo, le agenzie finanziarie non avranno modo di farsi ripagare i debiti. Va da sé che le agenzie finanziarie fanno quasi tutte parte di sottogruppi di grandi banche internazionali.

Si consideri quanto la questione dei migranti renderà agevole governare questa "liberalizzazione", che verrà ridotta a conflitto etnico-razziale, mettendo le vittime le une contro le altre. Contro la "corporazione" dei tassisti potrà quindi essere utilizzata anche l'accusa di razzismo e xenofobia. 

Taglio stipendi dei parlamentari: ecco la verità

Tutti ne parlano come un grande atto da parte dei politici italiani, tutti contenti di ciò e tutti non sanno veramente. Il taglio agli stipendi è una vera e propria farsa. Lo stipendi dei parlamentari resta invariato. La verità è che hanno solo rinunciato ad un aumento di 1.300 € lordi (700€ netti), cosa molto ben diversa dal percepire uno stipendio più basso.

Va a farsi benedire un'altra delle promesse dei parlamentari di allineare il proprio stipendio a quello dei loro colleghi europei. 

Con il passaggio al sistema contributivo ogni deputato avrebbe ricevuto circa 700 euro netti in più. Soldi che ora saranno congelati in un fondo. Da ieri i deputati e tutti i dipendenti sono passati al regime pensionistico contributivo, come il resto degli italiani, e potranno percepire la pensione (vitalizio) dopo aver compiuto almeno sessant'anni d'età. Inoltre tutti coloro che rivestono ruoli istituzionali (presidente della Camera, questori, ecc.) avranno un taglio del 10% dell'indennità di ruolo.

Le entrate del deputato cambiano solo nella parte riguardante i collaboratori. Lo stipendio del parlamentare continua ad avere un rimborso di 3.690 euro lordi mensili. La differenza sta nel fatto che ora ogni deputato dovrà giustificare il 50% di quella somma.
Per ciò che riguarda la pensione i parlamentari percepiranno una pensione che è poco più della metà di quella attuale. L'accesso alla pensione può avvenire all'età di 65 anni con un periodo contributivo di minimo 5 anni. Per ogni mandato l'età è diminuita di un anno, rispettando sempre il tetto minimo dei 60 anni.

Il taglio delle indennità sarà discusso anche per il Senato.